13
Set

La Medicina Ayurvedica

Medicina Ayurvedica
Medicina Ayurvedica

Ci sono momenti nella vita in cui tutto ti appare chiaro e capisci che la risposta ad ogni tuo perché sta dentro di te.
La Medicina Ayurvedica ti  riporta a un sapere che hai perso, dimenticato. Anche se non ricordi bene, quando avevi fame, sapevi cosa fare: strillavi!

Quando avevi mal di pancia, mettevi subito la mano lì, per togliere il dolore, in un modo naturale, con un gesto antico che risale alla notte dei tempi.

L’Ayurveda da cui  é nata la Medicina Ayurvedica, è la scienza della vita, capace di farti condurre un’esistenza eccellente in tutti i suoi aspetti e di conservarti sano fino a che la morte non sopraggiunga per vecchiaia e non per malattia.

La salute è uno dei temi fondamentali della medicina Ayurvedica. Il medico un tempo veniva pagato per garantire la salute, non per curare un corpo malato. Se il corpo si ammalava voleva dire che il medico aveva fallito.

Come può tornare a noi utile una scienza così lontana dai nostri costumi e dalle nostre assopite percezioni?
Un primo grande passo è riconoscere qual’è il dosha che predomina in noi.

Nella dottrina Ayurvedica l’uomo è il microcosmo che riflette il macrocosmo: ciò che ci governa, governa anche l’universo in ogni suo elemento e manifestazione.

La manifestazione del mondo ha modo di esistere grazie allo squilibrio di tre elementi: VATA, PITTA e KAPHA (i tre dosha).

Il predominio di uno sugli altri due, da forma, struttura, attitudine e caratteristiche ben precise.

Il Prana, l’energia vitale, detto anche soffio, creò Vata, il dosha del “vento”, mentre PittaKapha, generati subito dopo, corrispondono agli elementi fuoco e acqua.

Tutti e tre sono presenti nella materia animata e inanimata, pertanto si può dire che nel sasso c’è la prevalenza dell’elemento Kapha, nel fuoco Pitta e nel vento Vata.

Quale utilità ha per noi conoscere i dosha?
Poiché l’eccesso di uno o l’altro elemento da seguito a forme diverse di malattie, di predisposizioni, di caratteristiche fisiche e psicologiche, conoscendone il dosha che provoca tali sgradite manifestazioni, le possiamo ridurre/controllare/curare, aumentando uno o tutti e due gli altri dosha.

Pertanto, secondo la Medicina Ayurvedica un eccesso di Vata necessiterà, a seconda dei casi, di essere riequilibrato da Kapha e da Pitta.

Un eccesso di Kapha necessiterà di elementi riconducibili a Pitta (ed eventualmente anche di Vata), mentre un eccesso di Pitta richiederà una presenza maggiore dell’elemento Kapha.

Ma cosa vuol dire Pitta, Vata e Kapha? Quale è buono? Quale è cattivo? Quale fa ammalare? Quale guarisce? E in che modo li utilizziamo?
Forse un’intera vita non basterebbe a chiarire la complessità e il profondo mistero dell’Ayurveda, ma alcuni misteri possono essere spiegati con la semplicità dei fatti quotidiani.

Come menzionato all’inizio, a costituire la nostra natura fisica e psicologica sono tutti e tre gli elementi, i quali contribuiscono a renderci così come siamo: alti, bassi, grassi, magri, simpatici, espansivi, riservati, ecc..

Ma a renderci unici, con quel particolare carattere, con quella passione verso un tipo di attività invece di un altro, con quella predisposizione a mangiare cibi salati invece che dolci (si tratta di esempi), è il dosha che predomina in noi.

Il dosha in squilibrio predomina gli altri due rendendoci unici e simili a coloro che sono costituiti dallo stesso squilibrio.

Quando per svariate ragioni si viene a creare uno stato, non più di squilibrio, ma di eccesso di uno dei tre dosha, insorgono malattie, sbalzi di umore e tutta una serie di effetti legati a tale situazione.

Leggi e commenta questo e i prossimi articoli. Ti parlerò in modo approfondito di ogni dosha e ti fornirò un semplice test per capire qual’è la tua natura predominante.

Negli articoli di approfondimento La Medicina Ayurvedica: “quando Pitta é in eccesso” o “quando Vata é in eccesso” o “quando Kapha é in eccesso“, troverai tutti i suggerimenti naturali per migliorare il tuo stato di salute.
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